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sabato 21 marzo 2015

Aleatti all'improvviso 26: Ritorni e addii

#tutto#tuttoilcalcioblog
di Alessandro Atti

Lo scorso fine settimana è stato quello del ritorno di Enzo Del Vecchio e dell’addio di Tarcisio Mazzeo.
Del Vecchio, coetaneo di Cucchi e Dotto, è ritornato dopo qualche mese in cui era stato messo in ferie forzate. Di Del Vecchio bambino che aggiornava lo studio centrale sui campi pugliesi non collegati ne abbiamo gia parlato quando c’è stato il suo pensionamento come potete leggere qui. Mi vorrei soffermare su un aneddoto sui mondiali del 90 raccontato in un intervista al sito pianetanapoli.it. "Si giocava al Bentegodi di Verona Spagna-Yugoslavia, I ricordi più vividi del mio lavoro sono legati a tanti episodi. Uno resta indelebile nel Mondiale ‘90 per la gara Spagna-Jugoslavia: vinse la Jugoslavia 2-1, ma proprio nel raccontare quella partita assieme a Sandro Ciotti mi accorsi dell’implosione che stava distruggendo l’allora Jugoslavia: segnò una doppietta il serbo Stojkovic e io che commentavo dalla tribuna stampa ero finito nel settore dei giornalisti croati, i quali – ai gol di Stojkovic- imprecavano come se avessero subìto la rete. E lì compresi che la Jugoslavia era agli sgoccioli; qualche anno dopo mi sarei ritrovato a raccontare da Mostar i drammi di una sanguinosa guerra civile che ancora oggi lascia strascichi tra quelle popolazioni“.

Riascoltiamo la sua radiocronaca del ritorno alle cronache


È stato anche il fine settimana di Tarcisio Mazzeo che da lunedi è diventato caporedattore della sede genovese(chissà se lo risentiremo in qualche occasione, magari come seconda voce di Genova o se avrà indicato al CT Riccardo Cucchi il nome di qualche suo collega da testare).
Racconta in proposito Tarcisio Mazzeo il suo esordio avvenne in un Genoa-Castel di Sangro, partita che in realtà era stata assegnata a Paolo Paganini(ora esperto di calcio mercato per RaiSport).

Per ragioni ignote Paganini era rimasto in redazione mentre Tarcisio era al Ferraris per realizzare il servizio per il tg regionale. Al primo giro di chiamate non rispose nessuno, allora il tecnico convinse Tarcisio a fare lui la radiocronaca “che figura facciamo altrimenti”.
Il grande Provenzali riconobbe al secondo giro la voce di Mazzeo e lo presentò come se nulla fosse facendo così passare in secondo piano l'errore di Paganini.
In precedenza, il 6 ottobre 1996, in occasione di un Genoa-Bari aveva esordito , in radiocronaca il dinamico duo Dotto-Mazzeo che tanto ha fatto divertire gli ascoltatori radiofonici in questi anni.
All’ epoca la seconda voce era in tribuna stampa col compito di intervistare i colleghi della carta stampata. Leggete cosa raccontò a proposito di quella radiocronaca al nostro Fabio Stellato.

Prima della diretta, concordai con Dotto la modalità degli interventi dalla tribuna stampa: a quell'epoca la seconda voce faceva quello, e il grado di preparazione all'evento si poteva ricavare solo dalla qualità delle domande poste ai colleghi. Diciamo che non era la cosa più divertente del mondo, e poichè a volte mi annoiavo un po' - da ascoltatore - sentendo intervistare anche per tutta la partita la stessa persona, o al massimo due, essendo un esuberante proposi a Dotto di ascoltare colleghi di varie testate, ovviamente col suo consenso. Fu una sarabanda fantastica: ogni intervento una voce diversa, nell'intervallo salii in cabina e Dotto mi disse: "Perfetto"; continuai così fino alla fine. A un certo punto, poichè Emanuele mi aveva dato la linea mentre mi spostavo e non avevo interlocutori, preso dall'entusiasmo mi avventurai in un "ti faccio notare che sulla destra c'è un'autostrada e lì..." non mi ricordo chi era protagonista di scorribande inarrestabili. Andai a dormire consumato dalla felicità. Che poche ore dopo si trasformò in sgomento: chiamai Luzzi, allora caporedattore, per ringraziarlo della fiducia e confermargli la mia futura più che disponibilità. Mi aspettavo un "bravo!" e qualche consiglio per le prossime volte: mi fece un cazziatone terribile, levandomi la pelle per tutte le volte in cui mi ero allargato troppo, fino a quel "ti faccio notare" che per me era un semplice modo di dire e per lui era una frase da primo della classe, mi urlò che il mio posto era "un passo indietro" e che un ragazzino non doveva permettersi di fare quello che avevo fatto io. Lui non sapeva che il ragazzino tre mesi dopo avrebbe compiuto 40 anni, io non sapevo che quello era il suo modo normale di parlare; pensai che era stata la prima e sarebbe rimasta l'ultima. Come sempre feci la mia autocritica: probabilmente mi ero allargato un po', ma certe regole assolute, insomma...chi avevo offeso con quel "ti faccio notare..."? E quanto spazio avevo rubato dicendo "...ora c'è un attacco di pinco pallino, vai Emanuele"? Non mi davo pace: dove sta scritto che la seconda voce deve fare sempre e solo l'eco della prima e zittirsi di colpo, come colpita da afonìa fulminante, se mentre sta parlando nasce un'azione? In ogni caso Luzzi mi convocò di nuovo nel giro di poco tempo, io da allora non dico più "ti faccio notare" ma "noto che...", e riconosco che suona meglio; se mentre sto parlando nasce un'azione dico che è nata un'azione e passo la palla; non ho più detto "vai Emanuele" e se l'ho detto non me ne sono accorto. 
Tra le svariate cronache del duo Dotto Mazzeo prendiamo un Milan-Bologna del Febbraio 2014 dove Dotto era senza voce e Mazzeo si trovò a essere la prima voce di quell’integrale.



Il nuovo incarico di Tarcisio Mazzeo in seno alla TGR Liguria gli impedirà di fare il motocronista al prossimo Giro d’ Italia. Andiamo a risentire il racconto della 15esima tapppa del Giro 2013 con Arrivo in quota vinta da Giovanni Visconti.



A Giro terminato Visconti non mancò di complimentarsi via twitter con i cronisti di Radio Rai

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