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sabato 28 giugno 2014

L'Olimpia Campione, la Mens Sana Immortale, il Barchiesi Sontuoso

#tuttoilcalcioblog
di Marco D'Alessandro - Il Mondiale brasiliano faceva un pisolino prima di scatenare il fuoco dell'eliminazione diretta. Il giorno di pausa calcistica tra gironi e ottavi però lascia spazio al più grande evento della pallacanestro italiana degli ultimi 16 anni: era dal 1998 che lo Scudetto del Basket non giungeva alla resa dei conti della "bella". Anche la Rai televisiva ha mobilitato e stravolto il palinsesto per trasmettere su Rai Tre, riportando il basket su un canale generalista dopo una decina d'anni. Al Forum di Assago è andata in scena gara 7 tra l'Olimpia Milano e la Men's Sana, una sfida con contenuti ancora più profondi della sfida in sè che ha dato grande lustro al basket italiano. Il digiuno interminabile dei meneghini lontani 18 anni dall'ultimo tricolore. La romanzesca storia dei mensanini già condannati ad una morte sportiva ma che non ne vogliono proprio sapere di darsi per vinti, lottando contro il destino. Una Montepaschi smantellata che nessuno avrebbe pronosticato come finalista, riesce addirittura a sfiorare il sogno dell'ottavo tricolore consecutivo portandosi in vantaggio per 3-2 nella serie, riuscendo anche ad espugnare il Forum. L'Emporio Armani impattava sul 3-3 strappando alla sirena il successo al PalaEstra con un canestro di Jerrels, quando la rassegnazione era tornata ad impadronirsi degli affezionati ai colori biancorossi, mai troppo abituati alle beffe nonostante quasi due decenni di scudetti svaniti all'istant replay, di crisi, di rischio fallimento, di progetti tecnici sghangherati. L'Olimpia 2013/2014 è una squadra che ha dominato la stagione regolare e ha fatto sognare in Eurolega , interrompendo la sua cavalcata dopo aver conosciuto l'atroce beffa dell'eliminazione al playoff per accedere alle final four che avrebbe disputato in casa. Una squadra che per lunghi tratti ha imposto la sua forza ma ha fatto soffrire per l'andamento pazzo di partite che sembrano vinte e in cui invece si sono subite rimonte clamorose. Incredibile la sconfitta in Coppa Italia contro Sassari e sempre in casa. I sardi hanno fatto tribolare Milano anche nei playoff scudetto, in una serie in cui è stato regolarmente calpestato il fattore campo. I fantasmi recenti e remoti di 18 anni e rotti si sono manifestati anche nella finalissima, con un primo tempo quasi a senso unico e con un secondo che confermava la legge delle sette vite di Siena, facendo impazzire l'elettrocardiogramma dell'ultimo quarto. Nel batti e ribatti finale Ale Gentile e compagni allungano le mani verso quel 26° scudetto così tanto sospirato. Per la Mens Sana non ce n'è più. 27 Giugno 2014: Massimo Barchiesi proclama l'Olimpia Milano Campione d'Italia dalle onde Radio della Rai. Riascoltiamo i minuti finali, con il contributo del video montato da Fabio Stellato.

La partitissima è stata trasmessa a spezzoni all'interno di "A Ritmo di Gol", l'approfondimento condotto da Riccardo Cucchi ed Emanuele Dotto sui Mondiali di calcio. La contemporaneità con la rassegna calcistica aveva cancellato le prime 5 sfide della finale, con la Radio che si era prefissata di coprire i/il match point, dopo aver interamente raccontato tutte le fasi che hanno nutrito la stagione della Serie A. E qui ci piace ricordare, ancora una volta, l'eccellente prima edizione di Palasport, ideata dallo stesso Cucchi e condotta ottimamente dalla bravissima Simonetta Martellini, nonostante i sempre più invadenti anticipi e posticipi calcistici che, mai troppo poco, hanno fagocitato lo spazio dedicato al Basket e alla Pallavolo. La palla a spicchi radiofonica ha vissuto un netto cambio generazionale tra le voci del passato (Carboni, Decleva, Pancrazi..) e del futuro, sul quale la mano della gestione Cucchi ha lavorato in maniera perfetta, lanciando due voci fresche ed entusiasmanti come Daniele Fortuna, oltre a Massimo Barchiesi, per il quale non ci annoiamo mai a spendere complimenti per come riesce a trasportarci nei palazzetti e farci sentire rimbalzare la palla attraverso le sue parole, la sua energia e la sua grande competenza: è un radiocronista che sogniamo, un giorno, di poter ascoltare nel narrare le gesta dell'NBA e magari di un altro Grande come Marco Belinelli. La sua radiocronaca, per la grande occasione, ha fatto slittare il Giornale Radio delle 23 (altre volte non era successo). La omaggiamo riproponendova integralmente, con tutti gli interventi e il servizio per il Giornale della Mezzanotte. Ripartendo da quell'epilogo di gara 6.

Complimenti al coach Luca Banchi, centro al primo colpo con l'Olimpia, dopo aver vinto proprio a Siena assieme ad Hackett e Moss. E' lo scudetto di Langford, Samuels, Jerrels, Melli, di Cerella, ma su tutti i singoli troneggia il Capitano, Alessandro Gentile, 21 anni, grande trascinatore e totem della squadra. 18 anni dopo papà Ferdinando che vinse il tricolore con la Stefanel. Proprio nel giorno dello scudetto, la chiamata al secondo giro del Draft Nba a Houston: non lascerà Milano, preferisce giocare da protagonista in Europa piuttosto di sperare in un contratto non garantito. Ma il futuro è suo, i margini di miglioramento sono evidenti, come abbiamo potuto vedere anche nell'ultimo Eurobasket. Complimenti a Milano che ha rispettato il sempre scomodissimo ruolo di favorita, in particolare per chi è ancora acerbo al trionfo e si è ritrovato a dover ribaltare il braccio di ferro con Siena anche con il carattere, oltre che la carta. Giorgio Armani, dopo anni di delusioni, può finalmente raccogliere la prima soddisfazione e il prossimo 11 luglio potrà festeggiare al meglio il suo 80° compleanno. Nel capoluogo lombardo, da Piazza Castello, sono partiti caroselli, in una città delusa dalle striscie del calcio. Inevitabile il mucchio selvaggio dell'invasione di campo alla sirena conclusiva che liberava una gioia a lungo repressa. I tifosi milanesi giunti al Forum, con uno striscione, hanno reso l'Onore delle armi, più che mai, a Siena. Al di la delle vicissitudini societarie nelle quali non vogliamo barcamenarci: tanto di cappello alla squadra, alla sua mentalità inscalfibile nonostante gli tsunami, al suo coach Lorenzo Crespi, al suo tifo appassionatissimo e fedelissimo che non merita per nulla al mondo quel ridimensionamento che dovrà affrontare. Il quintetto senese è riuscito a far sognare i suoi tifosi in tempi di calvario. Siena ha scritto una pagina leggendaria di basket italiano. Usando le parole di Massimo Barchiesi: ci alziamo in piedi per l'Immortale Montepaschi Siena. L'ultimo omaggio multimediale lo rendiamo proprio ai biancoverdi, riproponendo l'esaltazione di Barchiesi per quello è stato, probabilmente, il canestro più bello di tutta la stagione realizzato ai quarti di finale contro Reggio Emilia, da Tomas Ress.



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