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giovedì 12 giugno 2014

La posta di Tonino Raffa - Puntata 9

Torna per l'ottava puntata la rubrica "La Posta di Tonino Raffa" che permette ai nostri lettori di interagire con una delle voci storiche di "Tutto il calcio minuto per minuto"

Vi ricordiamo che per poter partecipare, basta inviare la propria domanda a info@tuttoilcalcioblog.it

Se dovesse ricordare i momenti più belle legati alle sue esperienze mondiali per Radio Rai
Ho avuto la soddisfazione di seguire sei Mondiali. Può sembrare strano, ma il ricordo più bello non è legato ad una radiocronaca bensì ad una intervista. Quella con Pelè a Francia '98. La Fifa aveva promosso un evento per premiare i migliori giocatori di quella edizione, scelti da una giuria internazionale. Pelè era il padrino d'eccezione della manifestazione svoltasi in un grande centro congressi, alla presenza di ben 600 giornalisti. Le interviste non erano aperte alle radio. Grazie ad un colpo di fortuna, mi fecero passare insieme con i colleghi della TV italiana. Piazzai anche io il microfono e riuscii a fare le mie domande. Alla fine portai in studio una intervista di sei minuti per Radio Rai, nella giornata in cui nessuna radio del mondo aveva potuto avvicinare Pelè! L'altro ricordo è legato agli ottavi di finale dei Mondiali 2010 in Sudafrica. Stadio di Bloemfontein, di fronte Germania-Inghilterra. Vinceranno di tedeschi per 4 a 1, ma la partita passerà alla storia per il gran gol realizzato da Lampard al 38' e non visto dall'arbitro uruguaiano Larrionda e dal suo assistente Espinosa. Sarebbe stata la rete del 2 a 2 e avrebbe cambiato il corso della gara. Quando la palla calciata da Lampard andò a sbattere contro la parte interna della traversa finì dentro di mezzo metro rimbalzando a terra. In radiocronaca ebbi netta la sensazione e dissi subito : gol! Riuscii a vedere da lassù, dalla mia postazione, quello che non riuscirono a vedere l'arbitro e gli altri ufficiali di gara che erano a pochi metri. Probabilmente, e per loro sfortuna, avevano una visuale più "schiacciata" rispetto alla mia. Con quel gol non visto si consumò la nemesi storica rispetto al mondiale del 1966 vinto dagl'inglesi contro la Germania con un gol che invece non c'era, quello accordato nei supplementari dall'arbitro Dienst : la palla calciata da Hurst colpì la traversa ma nel rimbalzare non varcò la linea bianca. Bene, è stato proprio il gol non gol di Lampard, a velocizzare l'ingresso della tecnologia. In questo mondiale brasiliano ci sarà il debutto del " Goal control 4 D", un sistema destinato a scongiurare gli errori. Scherzandoci sopra potrò sempre dire che in carriera mi saranno sfuggite tante altre cose, ma l'ultima rete fantasma, quella di Lampard, io l'avevo vista e raccontata.

L'Italia vista nel pre-mondiale con il contorno di polemiche sulle convocazioni ci deve preoccupare?
Nelle situazioni difficili la nazionale è riuscita spesso a dare il meglio di sé (nel 2006 eravamo stati appena investiti dal ciclone di calciopoli) . Prandelli ha replicato con serenità alle dichiarazioni degli esclusi. Ho trovato sbagliato l'atteggiamento di Mattia Destro. Non ha accettato di far parte della comitiva come riserva. Ha fatto capire che la cosa non lo entusiasmava. A 23 anni ed in vista di un mondiale non si può ragionare così.

Quale potrebbe essere secondo lei la sorpresa di questa competizione?
Mi auguro proprio l'Italia. Che al momento vedo al massimo tra le prime otto. Il lavoro di Prandelli è stato condizionato da più di qualche imprevisto : l'infortunio di Montolivo, la dolorosa rinuncia a Giuseppe Rossi. Spero che Immobile ripeta le gesta di Rossi nel ' 92 e di Schillaci nel '90, che Darmian possa imitare il Cabrini del '78 e che il centrocampo riesca a proteggere una difesa che nell'ultimo anno non è sembrata proprio impeccabile. In avanti dipenderemo dalle "lune" di Cassano e Balotelli.

Sono divampate le polemiche sull'assegnazione tramite tangenti dei mondiali del 2022. In Italia gli scandali non mancano ma anche il calcio mondiale è in uno stato di degrado morale?
In Italia (purtroppo) siamo "maestri", come confermano le inchieste di Milano e Venezia. Ma anche altrove non si fanno mancare nulla. Il caso Qatar ha seriamente minato la credibilità della FIFA. Potrebbe per la prima volta nella storia essere revocata l'assegnazione di un Mondiale, quello del 2022. Blatter è costretto a navigare in un mare in tempesta. Aveva annunciato che non si sarebbe più ricandidato ma adesso ha innestato la retromarcia ed ha dichiarato che punterà alla rielezione, cioè al quinto mandato. Non saranno rose e fiori. All'ultimo congresso della Federazione gli olandesi lo hanno invitato a farsi da parte per il bene del calcio : troppi sospetti di corruzione, troppi scandali. Lui è il numero uno, anche se non è coinvolto direttamente c'è una responsabilità morale che ricade su chi guida il movimento. Ha ancora alla sua l'Asia e l'Africa, ma l'Europa no. Indipendentemente dal fatto se potrà esserci o meno una candidatura di Platini. Blatter ha inoltre ammesso che la scelta del Qatar si è rivelata sbagliata , delegittimando il suo stesso esecutivo. Aveva garantito riforme incisive che nessuno ha visto. In più c'è Maradona che quando può le sue valutazioni non le manda a dire : "La Fifa è una multinazionale che sta divorando il pallone". Sì, il degrado morale c'è.

Molti danno il Brasile per favorito. Lei che ha vissuto molti mondiali cosa ritiene significhi il calcio nella terra di questi mondiali?
Significa che se il calcio è una religione, il Brasile è il Paese è più indicato per l'esercizio del suo culto. Detto questo l'assegnazione del Mondiale è arrivata forse in un momento assai difficile. Il 45 per cento della popolazione dice che spendere cifre record per il calcio in un Paese che ha tanti problemi sociali, non è un investimento ma uno spreco. Il Brasile ha bisogno di strade, case, ospedali, scuole e posti di lavoro. Chi ama il "futebol" risponde che il mondiale si gioca negli stadi e quelli bisognava costruire o migliorare. Mettiamoci i ritardi, i morti nei cantieri, i tanti disagi organizzativi. Ed avremo un quadro paradossale : nel Paese del calcio, la gente protesta contro il ... calcio.

Cosa si sente di dire dopo le immagini di Napoli-Fiorentina di Coppa Italia
Se il problema non fosse troppo serio, ci sarebbe da stendere un velo pietoso. Ripeto una sensazione già espressa altre volte. Molti si riempiono la bocca invocando contro i violenti il modello inglese. Ma non sanno con esattezza come quel modello (varato dopo i fatti dell'Heysel) si articola e non hanno idea del peso delle pene accessorie che vengono inflitte colpevoli. Sposerei, tanto per non abbassare la guardia, le proposte lanciate dalla Gazzetta dello Sport : scioglimento di ogni forma di tifo legato agli ultras; divieto di introdurre striscioni (incitano all'odio ed alla discriminazione, esaltano i razzismo, sconfinano nel vilipendio); certezza della pena di scontare, senza ricorso a espedienti legali o alla solita indulgenza. Ma i club potrebbero anche organizzare corsi di educazione al tifo. Al prossimo incidente , saremo qui a ripetere le stesse cose

La Juventus ha stradominato il campionato ma il rinnovo di Conte è stato difficoltoso. Ciclo verso la fine?
Difficoltoso perché nel calcio è sempre più problematico ripetersi, soprattutto dopo tre scudetti consecutivi. Lo sa per primo Conte, al quale verrà chiesto di più soprattutto in Champions. Poi è stata trovata una giusta via di mezzo. Aspetterei a parlare di "Fine ciclo". Intanto sul mercato la società si sta muovendo con determinazione. Infine, conoscendo Conte, sappiamo che è insaziabile quasi quanto un ...cannibale.

Come commenta la stagione della Roma. Ha aspirazioni di scudetto l'anno prossimo.
Grandissima. Ha avuto solo la sfortuna di trovarsi davanti una Juve stratosferica. Può coltivare aspirazioni da scudetto, tranquillamente.

Come vede l'avvicendamento Inzaghi Seedorf al Milan? Gestito male?
Malissimo. La società lo ha subito indicato come il salvatore della Patria, salvo a scaricarlo dopo qualche mese, quando paradossalmente aveva cominciato a vincere. La soluzione Inzaghi è una bella scommessa.

In Serie B la favola del Bari ormai coinvolge tutti. Secondo lei i problemi finanziari sono alle spalle? E cosa legge in queste che sono le ultime storie di sport in un mondo del calcio sempre più malato?
Bari è una piazza storica del calcio italiano. Tutta la città voleva voltare pagina, ecco perché è tornato l'entusiasmo. Con la soluzione approntata da Paparesta, l'assetto finanziario dovrebbe avere una sua solidità, anche se nel calcio nessuno si può dare più alle spese folli. In queste storie di sport leggo la volontà d'ispirarsi ad un modello che in Europa va affermandosi : quello incarnato dall'Atletico Madrid. Investimenti oculati a basso costo e grandi risultati tecnici. Tutti dovrebbero lavorare così.


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