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martedì 8 aprile 2014

La Radio-Pagella 2013-2014 Puntata 33

#tuttoilcalcioblog
di Francesco Furlan

Vincitore di giornata: Enzo Del Vecchio. Sono state piuttosto rare le occasioni di mettersi in luce per il bravo Enzo, durante questa stagione. Sia perché il contingente pugliese in serie B era ridotto ad una sola rappresentante, sia perché la rappresentante in questione non ha disputato un campionato particolarmente felice, viste le note vicissitudini societarie. Va pertanto rimarcata la prova della scorsa domenica mezzogiorno, in rimpallo di linea con Bisantis. Certo, la sciarpa biancorossa al collo del Nostro si è sentita per tutti i novanta minuti più recupero, però il suo entusiasmo (specie sulla rete di Galano, condita da almeno tre o quattro aggettivi in crescendo) è stato talmente contagioso e divertente che mi sembra giusto premiarlo. Un solo rimpianto: peccato che, nonostante la presenza in A1 di Molfetta, quest’anno lo si sia sentito molto raramente nel neonato Palasport. Chissà che l’anno prossimo si possa nuovamente ascoltarlo con più regolarità anche nel volley.

Top
Riccardo Cucchi: innanzitutto, un plauso all’idea di iniziare un po’ più tardi la puntata domenicale, visto l’esiguo numero di partite in collegamento: il canonico inizio alle 14.50 costringeva un po’ tutti (specie Corsini) a doversi arrampicare sugli specchi per allungare il brodo. Per quanto riguarda la cronaca, prestazione per lui di routine, vale a dire di alto livello: prende in diretta (benissimo) tutti e tre i gol della Roma; fra l’altro individua subito, anche qui in diretta, il controverso episodio che riguarda Destro (solo che, se non ricordo male, confonde l’ex attaccante del Siena con Pijanic: peccato veniale). Bravo anche nel tentare di limitare i suoi interventi quando Corsini (siamo alle solite…) lo lascia inopinatamente campo principale anche quando la Roma sta vincendo 3-0.

Emilio Mancuso: ricordo che già nella scorsa stagione il buon Emilio aveva dimostrato una bella scioltezza nelle cronache tennistiche rispetto alle sue reiterate biografie (senza accenni di cronaca) che lo caratterizzavano nello sci. Anche stavolta si è confermato: ottimi i suoi interventi nel corso delle trasmissioni di sabato e domenica; ottimi i servizi durante le varie edizioni dei Gr. Forse, a mio avviso, avrebbe meritato un po’ di spazio in più durante la memorabile partita di Fognini contro Murray, ma mi rendo conto che con due partite di calcio in contemporanea era un desiderio difficile da realizzare (e Graziani è comunque riuscito a gestire al meglio la situazione).

Citofonare Cuccarini e L’Argonauta: cara Lorella, diciamocelo francamente: la Sua trasmissione era nel complesso piuttosto leggerina. Però (almeno nelle occasioni in cui mi riusciva di ascoltarla), ci si divertiva per un’oretta senza troppe pretese; ammetto far l’altro di aver ceduto qualche volta al “guilty pleasure” di partecipare al sondaggio fra le famose “generazioni” in cui si era stati adolescenti. E poi, per me, Lei rimane sempre (anche se adesso ha qualche ritocchino) la prima soubrette di cui mi innamorai sul serio (nel “Fantastico” dove c’era anche la Martines) e, soprattutto, “la più amata dagli Italiani”, per ricordare uno degli ultimi slogan davvero memorabili della pubblicità in Italia. Diverso il discorso per L’Argonauta, trasmissione che invece ho sempre ascoltato (almeno quando l’orario è stato quello post Domenica Sport) molto volentieri e con interesse, dato che per dieci minuti si poteva sentire parlare di cultura senza che ci fossero di mezzo sempre e solo i compagnucci della solita parrocchietta (quella che, per intenderci, domina la rete radiofonica “culturale”). La nuova gestione di Radio Uno adesso ha mandato in pensione entrambi i programmi. Me ne rammarico molto e temo che ci sarà occasione di rimpiangerli.

Flop
Giovanni Scaramuzzino: la saggezza popolare usa dire che il meglio è nemico del bene. E’ sempre bello sentire il genuino entusiasmo che traspare dalle cronache integrali del grande calabrese. Peccato che, talvolta, il troppo stroppi: è stato, a mio avviso, il caso dell’Inter-Bologna di sabato sera, quando il buon Giovanni ha rischiato di strozzarsi in almeno un paio di occasioni (soprattutto sul clamoroso gol mancato da Acquafresca nel finale); in generale, forse, per una volta, il tono era davvero un po’ troppo carico. Fra l’altro, lo straripare di Scaramuzzino ha ridotto più o meno a comparsa il buon Avallone, qui in una delle sue apparizioni in cui è riuscito ad inserirsi di meno (ed in modo non memorabile, peraltro) . Serata un po’ così, che (non abbiamo dubbi) può tranquillamente essere derubricata ad episodio.

La puntata di Tutto il Calcio serie B: sette campi in collegamento; gestione molto buona da parte di Corsini; buona forma per tutti i radiocronisti. Ma vanno segnalati alcuni fenomeni inquietanti: ad esempio, in Campania abbiamo appreso che il dischetto del rigore viene posto a sedici metri dalla porta anziché ai canonici undici (perché non a sei metri e venticinque ? Urge intervento di Abodi…); un po’ più a nord la matematica stravolge le sue regole per dare maggior evidenza al momento difficile di una squadra che gioca in casa, la quale, pur essendo sull’ 1-3, “è sotto di tre gol”. Infine, a Nord-Est, si segnalano pericolosi e reiterati scambi semantici fra gli splendidi tesori degli abissi marini e gli altrettanto splendidi quadrupedi che corrono negli ippodromi. Auspichiamo già dalla prossima puntata un ritorno alla normalità.

I problemi tecnici durante Parma-Napoli: possibile che domenica sera nessuno sia riuscito ad intervenire per eliminare i fastidiosissimi “sbalzi” che affliggevano la radiocronaca del “Tardini”, specie quando parlava Repice ?

Infine, una piccola annotazione: sabato 5 Aprile era il 106 anniversario della nascita di Herbert Von Karajan (quello vero: http://www.youtube.com/watch?v=UfkyR6Nfeo0).

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