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mercoledì 15 agosto 2012

Pagelle Olimpiche LONDRA 2012

di F. Furlan

Per iniziare l'ultima puntata della rubrica, innanzitutto un doveroso ringraziamento a Radio Uno Rai ed alla Redazione Sportiva. Per me sono state le prime Olimpiadi seguite quasi integralmente alla radio e devo dire che non me ne sono affatto pentito. Le emozioni che riescono a darci i nostri cronisti, senza l'ausilio dellle immagini (l'ho sperimentato di persona con l'oro di Molmenti) sono, con tutto il rispetto per i colleghi della TV, inimitabili. E poi, vuoi mettere il vantaggio di seguire tre-quattro eventi in contemporanea ? Grazie in primis a Riccardo Cucchi, che da dietro le quinte ha coordinato il tutto come meglio non si poteva; grazie di cuore anche a Filippo Corsini, che, a parte due giorni di afonia, si è sobbarcato una diecina di ore al giorno di conduzione. Rivelando, oltretutto, buone doti di intrattenitore che non pensavo gli appartenessero. Ed, infine, grazie anche a Daniele Masala: ero un bambino quando vinse a Los Angeles e ritrovarselo nelle vesti di "tuttologo sportivo" è stato davvero piacevolissimo; anche perché, a differenza di tanti "tuttologi" che infestano la TV, lui ha dimostrato una competenza a tutto campo davvero straordinaria, mantenendo fra l'altro un tono pacato e quasi "umile", quasi che quelle che diceva fossero considerazioni alla portata di tutti (magari...). Un bel "nove" anche all'idea di alternare le cornache dell'ultima giornata con quelle dell medaglie guadagnate dagli azzurri, cosa che è sempre piacevole da riascoltare (anche se...mi sa che l'argento di Campriani è una radiocronaca "post-datata" di Fortuna, dato che non mi pare fosse stato dato in diretta...)

Stavolta niente podio e contropodio, ma una carrellata sugli ultimi due giorni di gare ed il pagellone finale.

Atletica leggera: la laurea l'aveva già presa da tempo, ma con queste Olimpiadi Giovanni Scaramuzzino ha preso, a mio avviso, anche un bel dottorato. Il buon Giovanni è cresciuto a vista...d'orecchio e, piccola defaillance sull'arrivo dei 200 femminili a parte, è stato eccellente anche negli ultimi due giorni. Fin dalla mattina con il racconto della sfiancante 50 Km di marcia, per terminare alla sera, dove, dopo la 20 km femminile, si è esaltato per lo splendido duello nel salto con l'asta e per il clamoroso oro del giavellottista trinidegno. Ottimo anche nell'emozionante gara di salto in alto femminile, che ha premiato la mia vera "Miss Olimpiadi", Anna "occhi di cerbiatta" Chicherova (ammetto di aver fatto un tifo quasi calcistico per lei). Strepitoso anche nel racconto della 4x100 dove i giamaicani frantumano il loro vecchio record, in cui martellineggia senza ritegno ed al limite dell'afonia con un triplice "record del mondo", urlato a piena gola. Chi ha ascoltato, mi ha detto che è anche stato strepitoso nel prosieguo, dove si è lanciato in un dotto excursus sulla maratona Italiana alle Olimpiadi (ecellente anche la radiocronaca dell'ultima gara del programma). Io avevo spento perché alla TV stavano dando la "più bella finale dalla piattaforma di tutti i tempi" (Bizzotto) ed avevo paura che Corsini, nell'ansia classificatrice delle ultima giornate, ne svelasse il risultato. In conclusione, davvero un bel bravo per Scaramuzzino. De Cleva e la Laraia hanno trovato un degno erede.

Sport di contatto: ammetto candidamente che mai avrei pensato di tirare oltre la mezzanotte per assistere ad un incontro di pugilato e ad un combattimento di taekwondo. Ma questi sono i piccoli miracoli delle Olimpiadi, dove ci si appassiona e ci si esalta per sport che, in condizioni normali, non si degnerebbero di un minuto di attenzione (chiaramente, parlo per me). Beh, che dire ? Il ritardo nell'inizio del match di Russo ha trasformato l'ultima parte della trasmissione di sabato in una sorta di "Tuttobasket" trasferito di peso a Londra, con i due campi principali a scambiarsi la linea. Epici i racconti di Barchiesi e Fortuna (al quale, nel momento del verdetto, scappa un urlo di cui non lo avrei mai creduto capace), davvero da brividi. Alla fine, il dispiacere per la sconfitta del campano viene attenuata dalla gioia per la grande vittoria di Molfetta, con un Fortuna euforico e quasi incredulo. Parlo per me, ma quella mezz'oretta di trasmissione è stata la più emozionante di tutte le Olimpiadi. E, ciliegina sulla torta, tutto è finito entro le 23.57...però...sarebbe stato divertente vedere se, in caso di ulteriore ritardo, Allevi avrebbe di nuovo messo ko Russo e Molfetta.
Barchiesi non riesce ad avere la soddisfazione di raccontarci un oro bella boxe: anzi, nell'ultima giornata assiste incredulo a quella "porcata olimpica" così ben analizzata da Marco D'Alessandro. Purtroppo, non è la prima volta e non sarà l'ultima. Barchiesi ci fa captare tutta la delusione per il "furto a mano salda" (Benvenuti), ma, come anche farà lo stesso Cammarelle, riesce a non trascendere (ed anzi, qualcosa sembra subodorarlo anche poco prima del verdetto), cosa che in questi casi è forse più apprezzabile di una vittoria.

Sport di squadra: all'ora dell'aperitivo arriva il bronzo della squadra di pallavolo maschile. I ragazzi, a differenza delle loro colleghe, alle Olimpiadi arrivano fra le prime quattro da cinque edizioni di fila. La Martellini gestisce bene lo spazio da protagonista quasi esclusiva della mattinata, raccontandoci con il suo tono sempre rilassante (a volte un po' troppo...) la vittoria degli uomini di Berruto. Giustamente esaltata nel finale di partita (come hanno ammesso tutti, questo era il più grande traguardo raggiungibile, vista la netta superiorità delle finaliste), riesce ad avere anche un po' di spazio durante la strepitosa finale per l'oro, che io ho dovuto "godermi" in streaming, dato che dove abito Rai Sport 1 sul digitale terrestre non la si vede. Bellissimo l'intervento fatto durante la premiazione, quando sottolinea, giustamente, il commovente gesto degli Azzurri, che salgono sul podio ricordando il bravo e sfortunato Bovolenta.
Verna ha trovato nella pallanuoto il rampino a cui attaccarsi in un'Olimpiade per lui assai avara di soddisfazioni (ovviamente, solo come risultati, eh...). Nei servizi del sabato, aveva più volte sottolineato la "gara perfetta" fatta dal Settebello contro i serbi e la bravura di Rudic, che con quella di ieri è arrivato alla quarta Olimpiade vinta. Sembrava quasi che il simpatico Carlo avesse già capito tutto prima, dato che non mi pareva particolarmente esaltato neanche quando, dopo qualche minuto, l'Italia era andata sul 2-0. Sia lui sia Masala, mano a mano che l'incontro andava avanti, sottolineavano le difficoltà degli Azzurri, che spesso non riuscivano manco a tirare. Alla fine arriva uno splendido argento, cui Verna dà il giusto risalto, ricordando il grande, grandissimo lavoro di Campagna. Un bel bravo anche alla voce del Napoli. Bravo quando deve interrompere qualcuno per annunciare un gol di Cavani ed anche quando tenta di spingere verso una medaglia la nostra adorata "federicapellegrini".

Mountain bike: beh, qui devo dire che, data la mia ignoranza di questo sport, non pensavo potesse arrivare una medaglia. Dotto invece si era sbilanciato sui nostri anche prima della partenza. Ovviamente, aveva ragione lui. Sempre godibile la sua radiocronaca, e splendidi anche gli interventi del grande Ghirotto, uno che, con il suo cantilenante accento marcatamente veneto, mi fa sempre venire in mente i tempi "eroici" del ciclismo. Dotto tiene la linea quasi in esclusiva per gli ultimi chilometri di gara. Non si avvede dello stranissimo incidente che costa forse l'oro al nostro rappresentante. Ma, facendo la radiocronaca "dal tubo" era obbiettivamente quasi impossibile da vedere (io l'ho capito solo dopo aver visto il replay). Dotto chiude così al meglio un'edizione con molte luci (oltre a Fontana, le medaglie di Molmenti e Battisti-Sartori sono da antologia) e qualche ombra (il già citato "epic fail" con la Idem "degradata" alla finale B della canoa). Adesso, un paio di settimane di ferie e poi via di nuovo sui campi della serie A. Sperando magari di non assistere a spettacoli francamente imbarazzanti come quello di sabato (già che ci siamo: molto bene Repice, già in ottima forma).

Ginnastica ritmica: beh, Bisantis chiude le Olimpiadi in testa al "medagliere dei radiocronisti" (anche se, avendo seguito la scherma, sento in sottofondo la musichetta del "Gratta e vinci"...ti piace vincere facile ?) ed anche nell'ultima giornata ci racconta il meritato bronzo delle "farfalle azzurre". Una medaglia che le compensa dell'altra "porcata olimpica" subita a Pechino (fermi tutti: non è che io sia un sommo esperto di ritmica, ma ho una cara amica che è giudice federale e mi ha assicurato che quello di quattro anni orsono fu un vero e proprio scippo), ben raccontata da Bisantis, pur essendo quasi impossibile raccontare un esercizio di ritmica alla radio. Sulle note della Sinfonia del "Guglielmo Tell" le nostre ragazze perdono un nastro per strada, senza che il nostro se ne avveda. La delusione da lui captata sul volto delle azzurre dopo il sorpasso dela Bielorussia non penso sia dovuta ai voti dei giudici (come Bisantis sembra credere), bensì alla consapevolezza di aver sciupato una grande occasione. Ma il bronzo, almeno quello, è arrivato e non è affatto un risultato disprezzabile, come l'ottimo Giuseppe fa notare. Per lui, un'Olimpiade da ricordare.

Infine, menzione anche per Daniele Fortuna, buono, nonostante il poco spazio avuto, nella cronaca della finale della pallacanestro fra Stati Uniti e Spagna.

Pagellone Olimpico riepilogativo:

Riccardo Cucchi: 9,5
Filippo Corsini: 9,5
Daniele Fortuna: 9
Massimo Barchiesi: 9
Giuseppe Bisantis: 8
Giovanni Scaramuzzino: 8
Emanuele Dotto: 7
Carlo Verna: 7
Simonetta Martellini: 6,5

Daniele Masala: 9
Italo Cucci: 7

Tutti i conduttori da Roma: 6,5 (media fra il 5 per alcuni e l'8 per altri; comunque indispensabili nell'economia della trasmissione).

Come in occasione degli Europei di calcio, ringrazio ancora una volta la redazione per avermi dato la possibilità di scrivere le mie impressioni su queste bellissime Olimpiadi. Chiedo scusa se qualcuno si fosse sentito in qualche modo toccato da giudizi, che, comunque, posso assicurare, ho sempre compilato con il massimo rispetto e la più grande ammirazione per coloro che hanno svolto un lavoro così bello ed importante. A rileggerci, speriamo, presto.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Solo per la precisione Masala non e' una rivelazione di Lo dea 2012. Il ruolo di tuttologi sportivo per radiorai lo ricopre dalle Olimpiadi di Barcellona del 1992.

Anonimo ha detto...

Sempre ottime e ben fatte le vostre pagelle. Sergio

Unknown ha detto...

Condivido tutte le pagelle ottimo lavoro di squadra a Londra 2012 per Radio1Rai Sport

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