Sanremo e il calcio: ecco quanto ce n'è stato

di Marco D'Alessandro - Di certo non si può dire che la settimana del Festival di Sanremo abbia portato via il calcio dalla radio. Certo, chi non può vivere senza l'integralità di una radiocronaca evidentemente rimarrà nelle sue ragioni, però non si può certo sostenere che siamo stati defraudati del pallone. Come abbiamo già fatto negli anni scorsi, siamo andati a cronometrare i minuti effettivi di radiocronaca delle partite che si sono disputate in contemporanea. Ci sono dati sorprendenti, considerando anche che le serate della kermesse hanno preso il via poco dopo le 20,40 e non più dopo le 21. Differenza anche nella copertura radiofonica, perchè gli inviati a Sanremo sono stati solamente due (Carlotta Tedeschi ed Emanuele Dotto) e con una "scelta editoriale" che ha visto tagliati i collegamenti dal dietro le quinte per raccogliere le voci a caldo di chi saliva e scendeva dal Palco. Ne ha giovato il calcio che si è destreggiato nei momenti di pausa tra una canzone e l'altra, con alcuni interventi che sono anche andati oltre i 5 minuti, come è successo a Giovanni Scaramuzzino che ha fatto radiocronaca per tutto il quarto d'ora in cui toccava a Federica Pellegrini. C'è stato anche un buon pizzico di fortuna, nell'essere riusciti a dare in diretta i gol più importanti e decisivi, come tre dei quattro di Juve-Catania 3-1, (grazie al Signore abbiamo potuto sentire Repice decantare la prima gemma bianconera di Andrea Pirlo); tra flash e dirette abbiamo ascoltato tutti i quattro gol del Milan; abbiamo saputo immediatamente dei gol che hanno portato i vantaggi per Napoli e Bologna e che hanno svoltato le loro partite.
Ma andiamo ai dati.

Milan-Arsenal 4-0, Francesco Repice (mercoledì): 24 minuti di radiocronaca
Udinese-Paok 0-0, Giovanni Scaramuzzino (giovedì): 46 minuti di radiocronaca
Fiorentina-Napoli 0-3 & Inter-Bologna 0-3, Giuseppe Bisantis & Tarcisio Mazzeo (venerdì): 42 minuti di radiocronaca
Juventus-Catania 3-1, Francesco Repice (sabato): 41 minuti di radiocronaca

A prima vista sorprendono i dati di Milan-Arsenal, inferiori rispetto alle altre tre partite, così come alle precedenti due edizioni, quando Milan-Manchester (47 minuti) e Milan-Tottenham (29 minuti) fecero di più, ma con il grosso della radiocronaca concentrato nei primi minuti di gioco, quando il Festival ancora non era iniziato e si aspettavano le 21. I gol del tracollo rossonero dovettero aspettare la fine delle esibizioni di Nino D'Angelo e Van Den Sfroos: fortuna del Milan che quest'anno non ci sono stati canzoni in dialetto. Il primo tempo di Juve-Catania è durato di più che tutta la partita del Milan. Ma tuttavia, gli interventi di Milan-Arsenal sono stati più sintetici, ma anche molto più frequenti degli anni precedenti.

La diretta non è mancata anche per il fattaccio del weekend: il tracollo dell'Inter di Ranieri e lo sciamannato errore di Ranocchia che regalava a Di Vaio il gol del 2-0. Al Giuseppe Meazza c'era Tarcisio Mazzeo: "Non si sa cosa gli sia passato per la testa!"