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martedì 5 aprile 2011

E la madona, che Repice! E che Bisantìs, guagliò!

Quello di montare e pubblicare in rete le sintesi e le emozioni più forti di una radiocronaca dentro una partita di calcio, è un passatempo che porto avanti da tre campionati. Alla fine del weekend appena passato, mi viene da dire che la giornata di campionato appena trascorsa è stata, forse, quella che in generale mi ha divertito di più nel lavorarla e nel riascoltarla. E non solo perchè è stata la giornata di un derby di Milano attesissimo o di altre sfide da vertice e prestigio, partite che tra l'altro, spesso sono destinate a rimanere chiuse e macchinose. Con la sola eccezione di Verona (dove Chievo e Samp non hanno voluto tradire la vigilia preannunciata, onere toccato a Tonino Raffa), fin dai campi di B ci sono stati davvero tanti sputi e tanti colpi di teatro, anche in diretta.
Livio Forma con la capolista Atalanta, Antonello Brughini per la prima volta in linea dal Piemonte (Novara, Silvio Piola), Antonio Monaco da una Pescara che sembra sempre caldissima, i tre campi veneti in piena scaletta con il ritorno di un Barnaba Ungaro (da Vicenza) che si sente di rado ma continua a darci l'impressione di essere un radiocronista molto ma molto interessante.

Ci allietavano nel pomeriggio Giovanni Scaramuzzino e Ugo Russo dal Rigamonti. E poi, beh, e poi... il Derby di Milano, atteso come non mai nelle due settimane con la Serie A ferma ai box. Francesco Repice, l'emozione violentissima (un pezzo di classe da fuoriclasse), i tre "Patooo" dopo una quarantina di secondi (profetici?), l'adrenalina a mille, il mortaretto del microfono, il bengala delle casse, il petardo dello stereo. Tanto per non tirarla lunga con gli sbrodolamenti, rischiando di finire nel retorico e nel ripetitivo, ne voglio estrapolare uno, arrivato al nostro canale Youtube (dove stiamo ottenendo numeri record), che sintetizzi al meglio che cosa sia capace di trasmettere il Micidiale: "juventino, per niente interessato a questo derby, ma letteralmente galvanizzato da una telecronaca così...." (nickname: andiso).
E poi Tarcisio "Dante" Mazzeo con le sue perle, la ciliegina sulla torta: "Pato ha staccato come un cigno e si è specchiato nell'acqua: come sono bello, ho fatto un altro gol". Un vate.
Una nota di cronaca che chi ha ascoltato la cronaca avrà certamente notato. Repice ha riferito di aver dovuto ribadire a dei tifosi esagitati, durante la partita stessa, l'imparzialità del cronista. Noi abbiamo raggiunto Francesco Repice che ci ha chiarito, in esclusiva, cosa è successo: "Nulla di grave. Un tifoso asseriva avessi fatto un gestaccio a Robinho e (ovviamente) non ero stato io a farlo; mi accusava di essere interista e (ovviamente) non è così. Ho dovuto calmarlo, ma niente di grave".

Ma se questo Grande Milan tritaInter ha preso il rettilineo verso lo scudetto, il Napoli 14 ore dopo ha tenuto la scia. E' un Napoli-Lazio che probabilmente si candida ad essere la partita più emozionante e rocambolesca dell'anno. Giuseppe Bisantis ha avuto l'immensa fortuna di poterla raccontare, così come in quel Napoli-Palermo in cui gli azzurri che non conoscono limite a cuore e gambe segnarono al minuto 94 il gol vittoria. E' un Napoli fuori dalle grazie divine, un Napoli che va oltre le soglie della normalità, un Napoli da manicomio e da bypass. Giuseppe Bisantis all'ombra del Vesuvio ha la ì finale del suo cognome sempre più accentata da un tifo napoletano del web che lo abbraccia virtualmente e che ha diffuso i nostri video nei forum e nei gruppi facebook più noti dedicati alla squadra degli azzurri. Al San Paolo si urla tanto, così come è successo per quel 4-3 pazzesco di Cavani in pallonetto allo scadere. Si esagererà, si rischierà di pestare un pò i piedi all'istituzionalità rigida della Rai, però per far capire dai diffusori quanto da quel San Paolo stesse passando per un'intera città e tifoseria, può essere utile e fondamentale. Si esagera perchè è il Napoli che esagera. Sentire un boato da Napoli è diverso da qualunque altro stadio, così come un Bisantis che chiude una radiocronaca clamorosa sotto le note del "Soldato innamorato" è un brivido lunghissimo che attraversa la schiena, sotto la sigla di Domenica Sport che non riusciva a fermare un fiume in piena. Questo Napoli che si propone tra le grandi, parallelamente sembra anche rappresentare la stagione di qualche nostro cronista emergente che proprio in questa annata sta facendo figuroni con emozioni da scudetto ed imprese di Champions League: proprio come Giuseppe Bisantis e Giovanni Scaramuzzino, due cronisti che stanno emergendo con grande vigore e merito.

Nella domenica pomeriggio, sempre trascurata, la voce principale di Riccardo Cucchi ci racconta dell'Udinese che incappa a Lecce (ribadiamo che ci continua a sembrare una contraddizione il fatto che il numero 1 per gerarchia di questa squadra, non possa commentare nemmeno uno dei big match), Giovanni Scaramuzzino della sorprendente vittoria del Bari a Parma con il contropiede di Alvarez sul finale e pure in diretta, Antonio Monaco e l'intensa Cesena-Fiorentina, Emanuele Dotto per un Genoa-Cagliari forse considerato troppo più importante del suo effettivo valore (secondo campo in scaletta, un pò esagerato), Niky Pandolfini per un travolgente Catania che ha stracciato il Palermo nel derby siculo. E poi in serata, la classica dell'Olimpico romano: Roma-Juventus 0-2, con un professionale, e davvero ottimo, Giulio Delfino: dopo un pò di anni, forse anche dei tifosi juventini avranno potuto gradire una cronaca della propria squadra in trasferta nella Capitale (è cattivo da dire, ma certi Roma-Juventus o Lazio-Juventus degli anni scorsi hanno sempre originato polemiche trite e ritrite). Bravo Delfino che riesce a non fare troppa differenza tra squadra di casa e trasferta in occasioni come queste.
E la chiusura in bellezza, nel posticipo del lunedi in cadetteria: vittoria sudata del Siena a Frosinone, con il leonino Ugo Russo narra un finale d'attacco dei ciociari con anche il portiere su in area a spingere.

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