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lunedì 21 febbraio 2011

Il pagellone 31 In tre per il tricolore, Roma e Juve vergognatevi!

Gentili lettori ben ritrovati, ritorna il pagellone la rubrica che da i voti al campionato giunto alla 7^ di ritorno che ha visto la vittoria delle due milanesi che continuano a sfidarsi per il tricolore ma non dobbiamo dimenticare il Napoli vittorioso nel posticipo. La giornata è stata contraddistinta dalle nuove cadute di Juventus e Roma con Ranieri che in serata ha rassegnato le dimissioni. Molto bene la Lazio, pari dell' Udinese, crollo del Palermo. In coda vince solo il Lecce.


Partiamo dal MILAN (6,5) vittorioso per 2-1 sul difficile campo del CHIEVO (6) che esce a testa alta dalla sfida con la capolista. Per i rossoneri la vittoria era d'obbligo dopo il successo dei cugini e anche per riscattare la brutta sconfitta di Champions. Milan non convincete, tanta sofferenza e vittoria non meritata, troppi i metri concessi al Chievo che ha sprecato tanto e anche reclamato per il goal irregolare di Robinho. Bene Pato, deludente Cassano, mentre le linee di centrocampo e difesa appaiono troppo distanti, ci sembra di rivedere la squadra squilibrata di inizio stagione. Lunedì ci sarà la sfida contro il Napoli che è una squadra che corre e agisce di rimessa per cui occorrerà prestare molta attenzione visto che i partenopei incombono in classifica così come l'Inter. Positivo il recupero di alcuni giocatori infortunati.

L' INTER (6,5) vince per 1-0 contro un buonissimo CAGLIARI (6). Leo e Donadoni non conoscono mezze misure, vincono o perdono e come da pronostico i tre punti sono andati ai campionissimi nonostante l'irregolarità nella rete di Ranocchia. L'Inter sta attraversando una fase difficile quanto cruciale della sua stagione, la squadra gioca ogni tre giorni dal 6 Gennaio e la stanchezza appare evidente ma è il momento di non pensarci e di guardare con fiducia alla sfida di coppa contro il Bayern M. Intanto Julio Cesar non ha subito gol e questo è molto importante viste le gentili concessioni delle ultime partite, la stanchezza si può battere con il cuore, la forza di volontà e la voglia di vincere di una grande squadra qual è quella nerazzurra. Noi indichiamo ancora l'Inter come la favorita n°1 per lo scudetto, la classifica per ora ci smentisce e magari lo farà anche a Maggio, ma mettendo a confronto le due milanesi la differenza appare evidente, molto dipenderà anche dal cammino europeo delle due.

Il NAPOLI (7=) non molla la presa e batte anche il CATANIA (6=) per 1-0, decide Zuniga. Partita più complicata del previsto per gli azzurri, evidentemente la gara contro il Villarreal si è fatta sentire, partenopei poco incisivi e assai nervosi (forse la pressione inizia a sentirsi) ma che non hanno sofferto più di tanto nonostante un Catania volenteroso. Sicuramente è mancato l'apporto di Lavezzi che salterà anche il Milan lunedì prossimo.
In pochi giorni il Napoli si giocherà molto a partire dal ritorno di E.L. al Madrigal che potrebbe togliere energie importanti in vista dal big match del Meazza che ci dirà se gli azzurri potranno lottare fino alla fine per il titolo, una sconfitta non ridimensionerebbe in alcun modo la stagione.

Parliamo della ROMA (1) scossa dalla debacle contro il GENOA (8,5) che ha avuto il merito di non arrendersi dopo lo 0-3 e di sfruttare in pieno gli errori difensivi dei giallorossi mettendoci tanto cuore e volontà unita alle scelte positive di Ballardini (8) anche se quel primo tempo....
Ovviamente l'attenzione è catturata dalle dimissioni di Ranieri a cui diamo l'ultimo 4, un passo indietro del tecnico, doveroso vista la situazione che sarebbe stata insanabile, i motivi della crisi sono molteplici e si distribuiscono tra una società assente (la vendita non può essere un alibi visto che non si va verso il fallimento ma verso i soldoni) incapace di intervenire sia nella figura del Presidente che ha bisogno del vice di Unicredit per parlare alla squadra e sia nella figura dei dirigenti che non si capisce che ruolo abbiano, una società che paga 3,5 mln di Euro ad Adriano che balla e beve in Brasile, che non fa chiarezza sul caso Pizarro, che non prende decisioni drastiche e significative.
Una squadra senz'anima, errori difensivi imbarazzanti che non si possono imputare a Ranieri ma alla scarsa concentrazione e al poco impegno. Se il problema era Ranieri ecco che ora non ci sono più alibi per questi ragazzi, il tecnico è andato via mentre loro restano e resteranno il prossimo anno e spetterà a loro se giocare la Champions, la Uefa o guardare la tv durante la settimana. E' il momento del senso di responsabilità da parte di tutti, ripartire dal grande primo tempo di ieri, è il momento dell'unità, Morandi direbbe “stiamo uniti”.
Infine Ranieri, il maggior responsabile di questo scempio, fino alla fine ci ha sorpreso rassegnando le dimissioni in conformità con le sue contraddizioni visto che sabato aveva detto “non abbandono la nave”, solo l'ultima serie di tante contraddizioni rispetto allo scorso anno. Un allenatore che non ha mai ammesso una qualche colpa, che ha sbagliato preparazione perché anche ieri la squadra ha giocato un tempo e non è certo crollata per andare contro al tecnico altrimenti avrebbe perso subito 4-0, questi giocatori non si reggono in piedi. Inoltre la confusione tattica, non c'è traccia di due 11 uguali consecutivi e i continui cambi di modulo (anche tre a partita), tutte le squadre hanno un 11 e un modulo base, la Roma no, inoltre il suo rapporto con i giocatori era pari allo zero, uno che anche sabato ha difeso Adriano mentre Pizarro lo ha allontanato. Un tecnico che ha dato colpe alla stampa, che ha preso in giro tifosi e giornalisti con le sue dichiarazioni di gioia in seguito a sconfitte.
Ranieri è un buon allenatore ma non è certo adatto per grandi squadre che hanno obbiettivi importanti poiché é uno che si accontenta facilmente, che tende a difendersi e ad avere paura, ieri l'ultimo scempio con Loria al posto di Borriello e 5 difensori senza posizione con l'invito al Genoa ad attaccare. Ora la palla passa a Montella (condoglianza sportive!), non sappiamo che glielo faccia fare ad entrare in quel circo di Trigoria.

La LAZIO (7,5) conquista tre punti di una pesantezza inaudita in chiave Champions, 1-0 al BARI (4,5) ormai retrocesso. Decide un bellissimo gesto tecnico del profeta Hernanes (8) autore di una prova magistrale al di là della segnatura, sempre presente nell'accompagnare l'azione, sempre presente per finalizzarla, il brasiliano ha trascinato la sua squadra alla vittoria che profuma di Europa che conta, la Lazio sta facendo un campionato splendido, ben oltre le aspettative e visto lo strano andazzo del torneo, mai come quest'anno per i biancocelesti l'occasione è ghiotta.

La JUVENTUS (4) affonda sotto i colpi del LECCE (8) vittorioso per 2-0, parziale che sta stretto ai salentini che al Via del Mare hanno fermato le cosiddette tre grandi in attesa di ricevere Roma e Napoli. Nonostante assenze pesanti la prestazione è stata ottima contro un avversario ostaggio della sua discontinuità, una Juve capace di battere l'Inter e di perdere contro il Lecce nel giro di una settimana. Vero che l'espulsione di Buffon ha penalizzato la squadra ma fin dai primi minuti si era capito qualcosa, la Juve non può vincere ogni anno contro l'Inter e poi non dare seguito a un risultato sicuramente prestigioso ma fine a se stesso che non può certo decretare come positiva la stagione, sembra quasi che i bianconeri siano calati in una sorta di provincialismo che gli fa dare il massimo contro i grandi rivali senza avere un seguito. Ieri non si è visto uno straccio di occasione, non si è lottato come domenica, non c'è stata la compattezza, l'ordine e la giusta cattiveria ammirata contro i campionissimi. Così non si va molto avanti e soprattutto con questa difesa imbarazzante che nonostante i nomi di livello continua a cadere negli stessi errori. Lo stesso Delneri dovrebbe lavorare di più sia sotto l'aspetto difensivo-tattico che su quello psicologico. Se l'altalena di risultati proseguirà la Champions resterà un sogno.

I voti alle altre: FIORENTINA e SAMPDORIA (5), BOLOGNA (7), PALERMO (5+), UDINESE (6-), BRESCIA (6), PARMA e CESENA (6)


MIGLIOR SQUADRA: LECCE
PEGGIOR SQUADRA: ROMA
SPECIAL ONE: PALACIO
SPECIAL FLOP: ARBITRI di Inter e Milan
SPECIAL GOAL: PATO

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