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mercoledì 19 gennaio 2011

Un passo nella storia - Episodio 43

di Roberto Pelucchi
Sandro Ciotti andò in pensione nel 1994, ma continuò a collaborare con Tutto il calcio minuto per minuto ancora per un po'. Non fu facile, però, come dimostra questo articolo di Roberto Perrone comparso sul Corriere della Sera del 30 aprile 1994.

Alla Rai c'è chi vuole spegnere la voce roca di Ciotti
The voice non invecchia, gli uomini sì. O forse sono gli altri che, salendo nella scala della vita, non sopportano di vedersi questi sempreverdi davanti, che non si vorrebbero fermare mai. Frank Sinatra, almeno, non deve fare i conti con un'azienda, l'azienda è lui. Sandro Ciotti invece a questi calcoli è costretto, specialmente in questi tempi di bailamme a Saxa Rubra. Domani dovrebbe attraversare l'etere con la sua voce roca per l'ultima giornata di serie A, evento coincidente con l'ultima radiocronaca da stella di "Tutto il calcio minuto per minuto, prima di concludere la sua carriera con i Mondiali americani e dedicarsi alla musica, sua grande passione (ha cominciato col violino a cinque anni). Ma the voice del pallone rifiuta con cortesia epitaffi troppo anticipati: "Sentiamoci il 6 novembre, il giorno dopo la scadenza del contratto che mi lega alla Rai. E poi ci sono i Mondiali". Esiste anche un'opzione che l'azienda può esercitare entro agosto. Rinviato l'addio, ma non i problemi e la dissidenza. Entrato in Rai nel 1958 dopo una discreta carriera come calciatore (Lazio, Bari, Forlì, Anconetana e Romulea: 48 rigori su 48), voce della radio e dei grandi appuntamenti sportivi, fedelissimo del festival di Sanremo (grande il racconto del suicidio di Tenco, 1966), già conduttore della Domenica Sportiva e ora con Ferretti a "Prima che sia gol", Ciotti si è trovato alle Olimpiadi del Messico (1968) con questa voce che tutti conosciamo. Ora gliela vogliono far perdere del tutto. Pensionato, Ciotti va avanti con i contratti, ed è al centro di una disputa radiofonica: la redazione (che smentisce, comunque) rumoreggia e vorrebbe mandarlo in pensione addirittura lunedì, o portarlo ai Mondiali non come radiocronista, ma come commentatore. Poi addio e grazie di tutto: già prevista la promozione a prima "voce" di Riccardo Cucchi. Ma Ciotti ovviamente tiene duro, non ci pensa minimamente a mollare, anzi intende far rispettare il contratto, e punta a prorogarlo, forte dell'appoggio del direttore dei giornali radio Livio Zanetti, suo amico di vecchia data, altro pioniere della radio dei tempi eroici. La legge della pensione è crudele, prima di lui l'hanno dovuta sopportare il coordinatore di "Tutto il calcio minuto per minuto Roberto Bortoluzzi ed Enrico Ameri, con il quale Ciotti visse un buon sodalizio, ricco di mitici duetti "Scusa Ameri", "Grazie Ciotti", che hanno fatto un'epoca. Ora finita.
Roberto Perrone

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Pare che a sostenere la necessità del ricambio fosse il capo della redazione sportiva, Luigi Coppola, che aveva voluto Alfredo Provenzali in conduzione a "Tutto il calcio minuto per minuto" perché "aveva vissuto una vita da eterno terzo, sotto i due grandi". Alla fine Ciotti rimase in radiocronaca, ma non dal campo principale, poiché lo voleva fortemente Claudio Angelini, nel frattempo succeduto a Zanetti.

CLaudio

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