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venerdì 17 dicembre 2010

Niente Inter, niente Napoli, sì alle sbobbe. Come mai la radio di stato le busca dalle commerciali?

Una settimana difficilmente dimenticabile per il 2010 della "Radio Mondiale", così come questa annata era stata etichettata da Antonio Preziosi, direttore di Radio 1. Ma aldilà della Coppa del Mondo per nazioni e gli eventi immancabili come il Campionato, forse è meglio stendere un velo pietoso sul resto. I Mondiali di Ciclismo senza inviato in Australia, le Olimpiadi invernali con soli due inviati, gli Sport invernali che tutt'oggi non hanno ancora una voce dopo l'addio di un monumento come Decleva (come ci segnala sempre il nostro Fabio Stellato nella rubrica degli altri sport). Questa settimana è quella dell'Inter e della sua Missione al Mondiale per Club, attesa da 45 anni dal popolo nerazzurro e a livello televisivo coperta solamente da Mediaset Premium, a cui non sono tutti abbonati. Partite disputate in orari non di prima serata che quindi avrebbe potuto favorire proprio la radio, che comunque sarebbe stata l'ancora di salvezza del tifoso che non ha la pay per wiew. Niente. Radio Rai ad Abu Dhabi per la semifinale non c'era e salvo miracoli, nemmeno per la finale. Non ci sono i soldi per i diritti, abbiamo avuto modo di sapere. Non sono stati sfruttati nemmeno i 3 minuti di diritto di cronaca ogni 15, nessun inviato sul posto per i servizi del Giornale Radio. Alle ore 19, Radio 1 era in diretta da Losanna, per l'interessantissimo Losanna-Palermo valevole un chilo di niente, con Giuseppe Bisantis (siamo sempre solidali con lui in tutto e per tutto) inviato per 90 minuti di fuoco. Se la radio di stato proponeva una vera e propria sbobba, chi avesse spostato la frequenza FM sul 102.5 avrà incontrato una radiocronaca da Abu Dhabi di RTL, con Paolo Pacchioni. Una radiocronaca di alto livello, molto valida, molto ascoltabile. Senza fumo, senza sbrodolamenti per ogni tocco di palla dell'Inter. Una cronaca molto ben fatta da parte di una radio commerciale che oltre alla bella voce di Pacchioni ha offerto anche un'interazione molto veloce e molto dinamica con commenti da studio, con Fulvio Giuliani e Luigi Tornari, mai fuori tempo, a differenza di certi disastri terrificanti di Radio 1 al Mondiale sudafricano, con contropiedi spagnoli in campo aperto in semifinale vanificati dagli interventi di Casarin, o le fondamentali impressioni di Marco Tardelli chiamate ad urgenza mentre siamo all'ultimo calcio d'angolo dell'ultimo minuto di recupero di Spagna-Svizzera 0-1. Vi riproponiamo la radiocronaca del grande gol di Javier Zanetti contro il Seongnam, con la voce di Paolo Pacchioni. Un "reeeteeeeee!" quasi quasi di vecchio stampo ameriano.



E così, avete capito bene. Se qualcuno si fosse sintonizzato su Radio 1 avrebbe sentito sì, una radiocronaca di calcio, ma avrebbe dovuto capire che si stava parlando del Palermo. Mentre la radio commerciale c'era. Radio di stato e radio commerciale nella stessa fascia oraria. Avremmo detto tutto, ci pare. Aggiungiamo solo che il compito di aggiornare ogni mezz'ora il punteggio lo ha avuto Simonetta Martellini da studio. Toccherà lo stesso compito domani ad Emanuele Dotto in Sabato Sport durante il primo anticipo di A o Radio Rai si ricorderà del diritto di cronaca? Si ricorderà, Radio Rai, di esistere? Chissà. La figura non è delle migliori per la radio di stato, quasi quasi sburgiadata dal "ce lo abbiamo solo noi" di RTL. Almeno salvare il salvabile..

Ma la settimana di trionfo non si è chiusa qui. C'era in ballo la qualificazione ai sedicesimi di Europa League per il Napoli, l'unica italiana ancora con possibilità di farcela e cosi è stato, dopo una partita combattutissima, estremamente avvincente e vinta con grandissimo carattere, con un 1-0 strappato in Zona Cesarini, senza che però la trasmissione che si chiama con lo stesso nome, non potesse trasmettere l'unica radiocronaca che avrebbe avuto crismi d'interesse delle quattro italiane di Europa League, per motivi che abbiamo illustrato in passato, con il presidente De Laurentiis che avrebbe esagerato con le richieste per trasmettere le casalinghe europee degli azzurri. Ed invece sono andate in onda le tre partite assolutamente inutili di Palermo, Juventus e Sampdoria. Un capolavoro autentico. Sarà che un bel minestrone caldo di verdura farà sempre del bene, sarà. Però vorremmo capire se però è alla radio di stato che scarseggiano i fondi oppure veramente non gliene sta andando bene una e quindi la radio commerciale arriva dove nemmeno questa RAI dove c'è Simona Ventura a fare trasmissioni ovunque, non può arrivare. Almeno ce lo dicano, in diretta, nelle aperture di trasmissione, il perchè di Inter e Napoli senza una radiocronaca. Perchè poi il radioascoltatore non può sempre sapere e arrivarci da solo oppure avere qualche fonte via internet. E perchè poi ci si sente un pò presi in giro, dalla "Notizia che non può attendere".
Uniche due note positive sono lo spazio che ne ha giovato, senza il Napoli, l'Eurolega di Basket con un sempre più bravo Massimo Barchiesi e le radiocronache del 19 di mercoledì e giovedì, utili a tagliare due giorni di trasmissione ad Aldo Forbice in piena tensione politica. Almeno un motivo per guardare positivo c'è. Ne vorremmo avere altri.

Almeno uno serio, dalla settimana di radiocronache, c'è. Nota di merito ad Emanuele Dotto e Tarcisio Mazzeo per averci fatto gustare e sorridere un pò per i bellissimi 120 minuti di Parma-Fiorentina, martedì sera, per il primo ottavo di finale di Coppa Italia.



1 commenti:

Anonimo ha detto...

Senz'altro d'accordo con te, come penso milioni di italiani.
Mario

NOTA

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