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mercoledì 24 novembre 2010

Un passo nella storia - Episodio 38

di Roberto Pelucchi
Abbiamo ricordato spesso come Tutto il calcio minuto per minuto abbia lanciato giornalisti che, poi, si sono rivelati bravissimi anche al di fuori del contesto sportivo. Uno di questi è stato Massimo Valentini, romano, inizio da annunciatore a Radio Firenze, che - come si legge su internet in un pezzo sulla storia della sede fiorentina della Rai - "un giorno bussa alla porta di Cambi (primo caporedattore della sede Rai di Firenze, dal 1944 al 1965, ndr): 'Voglio fare il giornalista, mi aiuta?'. E Omero Cambi gli dà subito un incarico importantissimo che Massimo esegue egregiamente e di questa fiducia accordatagli conservò sempre una gratitudine profonda. Alla morte del caporedattore, lascia Firenze e ritorna a Roma e lì, sul lavoro, la sua scomparsa prematura". E nella biografia che gli dedica Wikipedia si legge ancora: "Negli anni trascorsi a Firenze, si ricordano, in particolare, i servizi radiofonici e televisivi realizzati durante l'alluvione del 4 novembre 1966. Le sue interviste, raccolte fra gli abitanti di Firenze all'indomani dell'inondazione, e trasmesse sia in ambito regionale (Gazzettino Toscano), sia nazionale (Telegiornale, Tv7 e Radiosera), documentarono l'entità del disastro che aveva colpito la città. In quegli anni fu anche radiocronista per la celebre trasmissione sportiva Tutto il calcio minuto per minuto e voce fuori campo di numerosi servizi filmati trasmessi nelle principali edizioni del telegiornale. Nel 1976, dopo la riforma della Rai del 1975, fu scelto come uno dei conduttori dell'edizione serale del Tg1, incarico che ne rese necessario il trasferimento da Firenze a Roma. Molto amato dal pubblico, condusse il telegiornale per otto anni, dove la sua voce, inconfondibile, era riconoscibile anche senza le inquadrature. Fu lui, nel pomeriggio del 26 agosto 1978, a condurre la telecronaca dell'elezione di Papa Giovanni Paolo I. Seppe affrontare con grande professionalità la diretta in occasione dell'attentato al Papa, il 13 maggio 1981. Nella notte fra il 13 ed il 14 giugno dello stesso anno, condusse, da studio, una lunga edizione straordinaria del Tg1, mentre si consumava la tragedia di Alfredo Rampi. Il bambino perse la vita nelle campagne di Frascati, dopo essere caduto in un pozzo artesiano. Valentini, in quegli anni, svolgeva anche regolarmente il lavoro di vice caporedattore della redazione cronaca del Tg1, insegnando anche dizione e regole per la lettura delle notizie ai giovani colleghi del telegiornale". E' morto d'infarto il 9 marzo 1984, nella redazione del Tg1 (dove lavora da moltissimi anni il figlio Daniele). Quelle che vi propongo sono le prime notizie della sua scomparsa, date la sera stessa dopo le 23 dall'agenzia Ansa, più le prime reazioni e il resoconto del funerale.

Il giornalista Massimo Valentini è morto improvvisamente questa sera. Romano, 55 anni, Valentini era uno dei volti più popolari della tv. Entrato alla Rai 26 anni fa, era uno dei conduttori del Tg1 delle 20, l'edizione principale e più seguita, e vicecaporedattore della cronaca. 'E' morto al suo posto di lavoro'' ha detto un suo collega: Valentini si è sentito male, infatti, subito dopo aver partecipato a una riunione in preparazione del tg della notte. La morte è stata istantanea. il giornalista era sposato e aveva due figli, un maschio di 24 anni e una femmina di 15. Massimo Valentini aveva cominciato la sua carriera alla Rai di Firenze. poi era stato trasferito a Roma, al telegiornale. Nel 1976, dopo la riforma, era stato uno dei primi conduttori del telegiornale. Popolarissimo, Valentini è stato, tra l'altro, un apprezzato telecronista: ha condotto in diretta, rimanendo spesso per molto tempo sullo schermo, alcuni avvenimenti particolarmente drammatici, tra i quali l'attentato al papa.

“Massimo Valentini - ha dichiarato il direttore del Tg1, Albino Longhi - era l'immagine pulita e credibile del Tg1. Un professionista di straordinario rigore morale e intellettuale, uno dei migliori di noi. Ci ha lasciato al termine dell'ultima riunione dedicata alla messa a punto dell'edizione della notte del Tg1. Come sempre era intervenuto nella discussione offrendo un contributo di intelligenza e di straordinaria sensibilità in ordine alla priorità delle notizie da inserire nel giornale al termine di una giornata come tante altre, ma come tante altre caratterizzata dalle tensioni che accompagnano la quotidiana fatica di un giornalista. Senza retorica si può affermare che la redazione del Tg1 ha perduto con Massimo Valentini un collega non sostituibile, la Rai uno dei suoi uomini migliori. Il nostro dolore credo sia comune ai milioni di telespettatori che ogni sera ne seguivano l'impegno''.

Nel corso del Tg1 delle ore 13,30 è stato letto un breve ricordo del presidente Sergio Zavoli per Massimo Valentini, il conduttore del telegiornale morto ieri. ''Massimo Valentini - dice il messaggio – non rappresentava soltanto l'immagine e la credibilità' del Tg1, non era solo un punto di riferimento professionale e civile per un'intera redazione, era un uomo ed un collega in cui il giornalismo della Rai e l'intera azienda riconoscevano il meglio di se''. Il presidente della commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai-Tv sen. Signorello ha fatto pervenire alla famiglia di Massimo Valentini e al presidente Zavoli un messaggio in cui si dice tra l'altro: ''L'improvvisa scomparsa di Massimo Valentini sconvolge l'animo della moltitudine di telespettatori che apprezzavano la chiarezza, la comunicativa, la signorilità del suo porgere le notizie''. Anche i colleghi del Tg1 nel corso del telegiornale delle 13,30 hanno ricordato il collega Massimo Valentini, ''protagonista della civiltà della comunicazione ma schivo e riservato come pochi. La gente aveva imparato ad apprezzarne lo stile misurato e la straordinaria professionalità. Era un esempio di serietà per tutti i colleghi del Tg1. Crediamo che il nostro dolore sia condiviso da milioni di telespettatori che ogni sera da tanti anni ne seguivano l'impegno''.

Migliaia di persone hanno assistito questa mattina, nella parrocchia di Santa Lucia alla circonvallazione Clodia, ai funerali di Massimo Valentini, il conduttore del Tg1 morto improvvisamente venerdì sera. Confusi tra la grande folla c'erano tutti i dirigenti della Rai, dal presidente Zavoli al direttore generale Agnes, ai membri del consiglio di amministrazione, i direttori delle reti e delle testate, i responsabili del settore informazione di tutti i partiti, i rappresentanti dell'ordine dei giornalisti e della federazione della stampa, i colleghi di Valentini, e tra i politici, il presidente della Dc, Piccoli, il presidente della commissione parlamentare di vigilanza, Signorello e l'on. Bubbico. Numerosissimi le corone e i cuscini di fiori, tra i quali quelli del presidente della Repubblica Pertini e del presidente del Consiglio Craxi. All'interno e all'esterno della chiesa ha prestato servizio d'onore un picchetto dei carabinieri in quanto Valentini aveva svolto il servizio militare come sottotenente dell'Arma. Il rito funebre è stato concelebrato da monsignor Caporello, segretario della Conferenza episcopale italiana, il parroco, don Nicolai, e da altri quattro sacerdoti. Nel momento in cui il febretro, portato a spalla dai colleghi, e seguito dalla moglie e dai figli di Valentini, è uscito dalla chiesa la folla ha applaudito. Un altro applauso c'è stato davanti al centro di produzione della Rai in via Teulada, dove il furgone con il feretro si è fermato prima di proseguire per il cimitero di Prima Porta.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

e pensare che da piccolo mi metteva paura a vederlo(lui come il metereologo Caroselli)
Ale

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