Spendiamo, dobbiamo purtroppo farlo, qualche parola a riguardo delle oscenità di Marassi, dove speravamo di poter goderci una sfida Italia-Serbia da far esaltare il campo e le nostre voci preferite, Riccardo Cucchi e Francesco Repice. In un certo senso, però, troviamo modo comunque di esaltarli, ma non dal punto di vista calcistico. Cucchi e Repice, nelle fasi concitate che tutti abbiamo visto in tv, sono riusciti perfettamente, da veri maestri, a farle vedere anche in televisione, forse ancora meglio di come sono state mostrate su Raiuno e osservate da circa 14 milioni di spettatori. Riccardo Cucchi e Francesco Repice hanno svolto un Lavoro da giornalisti polivalenti che sono assolutamente in grado di poter trattare la cronaca nera con dimestichezza. Perchè sono Professionisti autentici a 360 gradi. Marco Mazzocchi su Raiuno ha condotto da puro giornalista calcistico e poco altro: un clima in cui si è calato anche Bruno Gentili, perchè si sa che chi va con lo zoppo impara a zoppicare. L'enfasi di Mazzocchi è stata una cosa agghiacciante: eccitazione da reality davanti alle immagini degli scontri e dei teppisti, e poi il gesto serbo del "tre" che diventa: "è un messaggio: sennò perdono 3-0 a tavolino". Un'ammissione implicita del fatto che Mazzocchi è un giornalista sportivo e poco di più. Ci spiace che la cantonata l'abbia presa anche Bruno Gentili, lui che ha vissuto l'Heysel e che ha vissuto quel derby romano che venne sospeso, con Francesco Repice e Giulio Delfino sguinzagliati in campo. Chi ascoltò la radio in quella maledetta sera, ricorderà e concorderà con noi: quello si che fu un racconto del vero Bruno Gentili, che invece in tv non ha ancora preso tempi, toni e misure. Nei pochi minuti di partita giocata, Gentili ha tirato comunque fuori carica ed enfasi, come se nulla fosse successo poco prima, a gelare l'entusiasmo della vigilia: rabbia spinta sul rigore negato e su un possibile fallo da espulsione, esultanza spinta e poi strozzata in gola sulla rete annullata a Bonucci. Chi appartiene alle generazioni dei Pizzul e dei Martellini è abituato ad altro. O anche alla generazione di Riccardo Cucchi, sempre perfetto in qualsiasi circostanza.Ma visto che il calcio raccontato e giocato a Marassi ci è stato negato, noi vogliamo approfittare per dare un giusto spazio di tributo al Novara, che in Serie B sta strabiliando ogni cronista di turno che va a seguire le gesta della squadra allenata da Tesser e guidata dalla premiata ditta Bertani-Gonzalez. Nel turno infrasettimanale di ieri sera, l'onore è toccato a Tarcisio Mazzeo, il quale continua a regalarci radiocronache meritorie. Ecco l'estratto di Novara-Atalanta 2-0
E' stato Giovanni Scaramuzzino a raccontare la cinquina di Udine, a casa del Portogruaro Summaga, con il poker di Gonzalez
E' stato l'indistruttibile Livio Forma a seguire più volte questa squadra nell'inizio di campionato. Quasi 68 anni, ma le radiocronache del Novara lo hanno ringiovanito di almeno 10 anni: "Novara che vince e soprattutto, convince! Sempre più capolista".
Quasi come ai tempi della Coppa dei Campioni al mercoledì, con Forma inviato sui campi di mezza Europa. Novara-Livorno 4-1 è un'altra partita spettacolare che andiamo a ricordare. Glieli dareste 68 anni a questa voce?
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