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mercoledì 19 maggio 2010

Un passo nella storia - Episodio 24

Everardo Dalla Noce ha ormai superato l'ottantina e gli ultimi anni della sua vita li sta trascorrendo in famiglia, lottando contro una malattia che dal 2001 gli ha seriamente compromesso la possibilità di parlare come soltanto lui sapeva fare, in radio e in tv. Con quella semplicità e ironia che lo hanno fatto diventare un personaggio amatissimo dal pubblico. Everardo Dalla Noce, grande tifoso della Spal, è stato un eccellente radiocronista di automobilismo e di calcio. In Tutto il calcio negli anni Settanta seguiva prevalentemente le squadre lombarde, ma diventò celebre nel decennio successivo con i collegamenti per il Tg2 dalla Borsa di Milano. Quei cinque minuti alla fine del Tg delle 13 (e successivamente anche al Tg5 di Mentana) erano seguitissimi, grazie a lui tutti potevano capire di economia. Con "Quelli che il calcio..." fece poi il salto definitivo di popolarità. A lui, che ancora oggi non si perde una domenica di Tutto il calcio, dedichiamo la rubrica di questa settimana con tre articoli scritti da Antonio Dipollina per La Repubblica, rispettivamente il 21 febbraio 1994, il 4 gennaio e il 5 febbraio 1995, quest'ultimo dopo l'uccisione del tifoso del Genoa Vincenzo Spagnolo.
Roberto Pelucchi


FORZA DALLA NOCE: TELECRONISTA PER GIOCO

Dalla Noce, la miglior gratificazione personale? "La gente, per strada e allo stadio, che capisce benissimo il gioco, lo scherzo, che fa le battute giuste". Le notizie, da buon giornalista? Che Quelli che si farà a furor di popolo anche l'anno prossimo, e che a giorni si deciderà sull'appendice mundial. Avremo, quindi, con ogni probabilità un Quelli che Usa 94, con formula diversa, meno affollata. Bartoletti e gli altri ne stanno discutendo. C'è chi dice: fermiamoci e facciamoci attendere. C'è chi spinge per essere presenti all'evento calcistico dell'anno". Dalla Noce, lei ci sarà a giugno? "Non glielo dico, suvvia. Ci sarò sicuramente l'anno prossimo, le posso dire che non c'è riunione giornaliera in cui non si discuta anche della prossima stagione. Ci saremo, con molte novità". Everardo Dalla Noce ti sorprende, quando traccia un piccolo bilancio personale di questi primi mesi. Il momento meno gradevole? "L'inizio. Non ero per nulla convinto di quel che stavo facendo, non avevo mai fatto niente di simile. Un ruolo non mio, non è stato per niente facile". Eppure lei ha convinto tutti e subito, sembrava incredibile che nessuno ci avesse mai pensato prima... "E invece no. Ho fatto moltissima fatica, poi ha funzionato". Mettiamola così: le pesa il fatto che se qualcuno per caso le offrisse di tornare a occuparsi di Borsa o di qualcosa di serio, lei non sarebbe più credibile. "E perché mai? Ci sono fior di colleghi giornalisti che in tv hanno fatto anche spettacolo e poi sono tornati a condurre i tg, metta Badaloni, per esempio. E poi negli Usa, ma anche qui vicino, in Francia, quella del giornalista che sa fare anche intrattenimento è una figura quasi istituzionale". Per dimostrare la tesi, Dalla Noce ha pronto un nuovo progetto che andrà in porto al termine di Quelli che. Un programma tutto suo, dove si parlerà di musica: lui è un collezionista poderoso di vecchio e nuovo jazz, e non solo. Ma sul programma non scuce niente di più. Se non che sarà ovviamente targato Rai. Dalla Noce si definisce un superfedelissimo dell'azienda, non è un segreto che in primavera ha rifiutato una consistente offerta Fininvest, e la dichiarazione di essere rimasto alla tv di Stato "per meno soldi" non ha l'aria di essere solo una civetteria: "Sono 32 anni di lavoro in un' azienda, girando il mondo, facendomi conoscere dal pubblico semplicemente perché piace quello che fai e non per altro". Ossia? "Ovvio: mai avuto tessere, infatti non ho mai fatto carriera. E oggi invidio i giovani, perché qualcosa sta cambiando davvero, e molti di loro, tutti, avranno la possibilità di fare carriera senza chinare il capo ai partiti. Per me, ai miei tempi, non è stato così". Senta, ma è sicuro che sarà davvero così? Ha presente le elezioni, chi vi partecipa... "Eh eh, come no... Ma vede, la tv e la radio sono la tv e la radio, non sono un'altra cosa, esisteranno sempre. Si fidi: e buonasera, molta buonasera a lei e ai suoi colleghi...".

"IL NOSTRO SHOW NELLA STORIA"

Ha un pubblico di fedelissimi che lo adora, ma ora ha anche l'assedio permanente di fans ogni volta che sbuca in una tribuna. Di recente a Firenze ha dovuto farsi scortare per uscire incolume dall'assalto di chi gli vuole bene. E non gli piace: "Glielo giuro, sono in imbarazzo grandissimo. Ma io sono Everardo Dalla Noce, si rende conto, e mi trattano come una rockstar. E' imbarazzante e non è giusto". Tocca, forse, al personaggio più riuscito della tv sportiva degli ultimi anni. Ma 'Quelli che...' corre davvero pericoli? "E' una follia pensarlo. La trasmissione costa due lire, ha un successo incredibile e soprattutto è onesta, non imbroglia nessuno, non è ripetitiva. E il gruppo è formidabile, Fazio prima o poi sarà un autentico numero uno della tv, Sassi è una roccia...". Battuta di Everardo Dalla Noce. "Eh, ma poi che dobbiamo fare? Io decido il personaggio di volta in volta, e funziona. Per esempio, l'ultima trasmissione a Reggio Emilia, avevo davvero un freddo incredibile e me ne sono andato in casa di uno che mi ha fatto trovare pane e salame. Succede di tutto". Non era preparata? Non ci crediamo. "Eppure è così". Lei guarda le altre trasmissioni sportive? "Tutto, guardo tutto". E allora andiamo con ordine. Che cosa le piace e cosa non le piace. "Facile. Vianello, mi piace molto e capisce assai di calcio. De Luca è bravo, fa un buon Appello. Il Processo di Bartoletti? Bene, ma Gene Gnocchi esagera, troppo. Glielo dico sempre, e pensare che lui nella vita è un tipo misuratissimo, delizioso. Invece esagerando con quegli interventi diventa ripetitivo". Bartoletti è diventato direttore della Tgs. "E infatti ormai lo vediamo pochissimo. In pratica ha mollato 'Quelli che...' , in settimana decidiamo le cose e lui non c'è. Del resto è comprensibile, un direttore deve fare il direttore". E si dice che ne risentirà il Processo dell'anno prossimo... "In teoria è così, Marino non dovrebbe condurre più la trasmissione". Allora 'Quelli che...' è davvero in pericolo. "Ma no, la trasmissione ha una sua forza. Ma non è tanto il gruppo o quello che ci viene in mente di settimana in settimana. L'idea-forza è di quelle che fanno la storia della comunicazione e dell'informazione. Trent' anni fa, la clamorosa intuizione di Roberto Bortoluzzi e Guglielmo Moretti, ossia "Tutto il calcio minuto per minuto", un'idea che è stata scopiazzata in tutto il mondo, la stessa idea-intuizione che oggi fa funzionare la nostra trasmissione e che l'ha fatta nascere. Non è certo una cosa da poco, è vera storia". E lei a ' Tutto il calcio' ha lavorato quindici anni. "Sì, chissà se qualcuno se ne ricorda ancora. Però adesso sta cambiando qualcosa davvero, pensi che ho cinque proposte diverse per altre trasmissioni, qualcosa vorrà dire, no?". Certo, e quindi? "Quindi buon anno, molto molto buon anno a tutti".

"CONTRO I KILLER IL SILENZIO E' INUTILE"

Everardo Dalla Noce, questa domenica? "Non ero d'accordo nel fermare tutto. Secondo voi quelli ci ascoltano, loro, gli assassini? Secondo me, no. Mi sono confrontato con molte persone, colleghi, e molti la pensavano come me. Però facciamolo, fermiamoci. Potrà servire, speriamo, alle coscienze. Ma pensate all'umiliazione per tutti noi, alla sensazione di terribile presa in giro, se da domenica si dovesse ricominciare a vederli per strada, attorno agli stadi, minacciosi". Lei era a Genova, interruppe la trasmissione con gli altri, ma era là, nel posto più difficile. "Fermarsi era l'unica cosa possibile, soprattutto per me. Poi, in settimana, ho assistito ai soliti bla-bla, su tutto e tutti. Come se fosse possibile uscirne così. Ma che dobbiamo fare, qui si tratta di cercare di salvare la qualità delle persone, della gente, il calcio è un pretesto. Certo, salviamo anche il calcio". Ma come si fa? "Sono l'ultimo che può dare sentenze, sono ottimista di natura e pacifista anche oltre l'immaginabile. Ma non sono cieco, vedo una società avvelenata, intossicata. Bisognerebbe andare in giro con la mascherina, come fanno quelli in bicicletta per l'inquinamento. E noi, a Quelli che siamo quelli che sdrammatizziamo il calcio, ossia i suoi eccessi: ma ha senso dire che bisogna sdrammatizzare la criminalità? Non ha senso, non sta in piedi. Quindi è difficile, difficilissimo, sono il primo ad allargare le braccia disgustato, ma che fare?"' Domenica, comunque, si ricomincia. "Se Samp-Reggiana si giocherà a Marassi sarò là. Per riprendere da dove ci eravamo fermati. Come ricominciare non me lo chieda, non voglio pensarci, ma l'imbarazzo sarà fortissimo e l'emozione pure. La vita continua, no? A questo bisognerà pur continuare a credere. Solo che bisogna vedere come continua. Ricominciare da Genova, però, sarebbe importante, per dare un segno, anche se sarà, anche questo, difficilissimo". Oggi, la sua domenica. "Al mattino girerò a Porta Portese, fa sempre bene. Al pomeriggio lavoro. Come sarà la giornata? Chissà, vediamo. Forse sarebbe sufficiente trovare un abbozzo di idea, di risposta alla domanda che in mezzo a tutti i bla-bla non ha trovato ancora uno straccio di risposta, perché lo fanno, perché avvelenano la vita?".

2 commenti:

uniroma.tv ha detto...

Com'è stato il campionato di calcio 2009/2010 per gli studenti di Roma 3? il servizio al seguente link : http://www.uniroma.tv/?id_video=16180

Anonimo ha detto...

Non vedo cosa c'enta il campionato 2009-10 visto dagli studenti di roma con il post dedicato ad Everardo Dalla Noce...cerchiamo di non mi schiare il sacro con il profano.

Cmq complimenti a Pelucchi, bel post....Ricordo Dalla Noce anche come presidente della federazione italiana baseballe e softball.

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